Il Macro

Ho fatto delle foto. Ho fotografato invece di parlare. Ho fotografato per non dimenticare. Per non smettere di guardare.

Daniel Pennac


L’amore verso la fotografia in me nasce molti anni fa e da sempre mi sono posta la domanda ‘ma quanto di quello che non vediamo a occhio nudo, ci perdiamo in realtร ’. Quindi con il mio obbiettivo macro investigavo il mondo.


Tutto attraverso la mia macchina fotografica diventava un soggetto valido a diventare protagonista.

Delle formiche che fanno su e giรน dal loro formicaio a delle gocce d’acqua che diventano gioielli sopra un filo di erba secca.

I dettagli dei colori e i disegni sulle piume di un pavone, come quelli del dorso di un insetto.

La delicatezza di un ricciolo di erba secca o il dettaglio geometrico di un fiore secco.


Il mondo del macro รจ un mondo infinito, ricco di dettagli che quotidianamente ci perdiamo.

Che solo chi si pone domande sul mondo riesce a vedere, solo chi si butta e scatta immagini puรฒ rivelare.


Io nel mio giardino, in quelle ore passate a scrutarlo, cercavo un senso a tutta la perfezione che la natura ci offriva. Niente di piรน bello e perfetto esiste e noi, che lo abitiamo, dovremmo rispettarlo un po’ di piรน.

A me, il macro ha insegnato ad amare tutto quello che la natura ha da dare, anche se รจ un ragno con otto zampe e otto occhi. Anche se รจ quella cosa che ci spaventa, perchรฉ la realtร  รจ che noi facciamo un bel po’ piรน paura.


Primavere

Goccia, 2012, Foto recuperata dal mio profilo web

In casa mia, ogni volta che c’era il passaggio da una stagione all’altra, non era solo una questione di calendario. Era un movimento con la natura.

Magnolia, 2021

Per esempio quando arrivava la primavera le piante ripartivano con le loro foglie vigorose, i fiori sbocciavano a salutare il sole, il vento li cullava e la pioggia li cresceva. Era una simultaneitร  di momenti e attimi, precisi e studiati, che la natura ha creato migliaia di anni fa…e noi ne facevamo parte. Ne vivevamo ogni istante, e ne eravamo affascinati.

Amaro della Pennsylvania, 2013
Fiore di Ciliegio, 2013
Macro di una goccia d’acqua su un filo d’erba, 2020
Cetonia Dorata, 2017

Ogni giorno si faceva un giro del giardino ad osservare ogni cambiamento di forma, grandezza e colore. La natura ce ne faceva dono e noi avevamo la fortuna di poter assistere.
Vivendo in mezzo alla natura, la paura tipica dell’altro veniva trasformata in curiositร , io scattavo fotografie in modo da poterne scoprire ogni dettaglio.
Tutto mi incuriosiva e con il mio obbiettivo macro andavo alla ricerca di tutti quegli animaletti di cui ci si spaventava o non si sapeva nulla. Come la fotografia qui sotto, del Polydrusus un animaletto strano da vedere senza una lente piรน fine, ma dopo il macro, wow! Quegli occhietti e il suo corpo verde con riflessi dorati, lo resero ai miei occhi, un insetto davvero molto bello.


Ci sono persone che arrivano anche a trent’anni, senza aver visto come una pianta cambi con il passare delle stagioni o grazie alla cura stessa che ci metti.
Non tutti possono dire di aver visto una tipologia cosรฌ vasta di animali tra insetti, roditori e uccelli e molti altri ed esserne riusciti a capire il significato, la bellezza racchiusa dentro anche al piรน strano.
Riuscire a capire l’immensitร  della natura nel suo artificio piรน grande, la creazione di tante forme di vita che coesistono e coabitano in maniera libera.

Upupa, 2022
Rondine, 2021

Le primavere che passano a casa mia, sono sempre una sorpresa, il famoso risveglio che la natura chiama a sรฉ, รจ qualcosa di tanto primordiale quanto intenso.
Aver avuto questo approccio alla vita mi ha resa piรน consapevole della bellezza che ci circonda e di quanta fatica faccia la natura stessa a ripetere questo ciclo, ancora e ancora, nonostante ci sia sempre qualcuno pronto ad interrompere tale bellezza.

Il mio giardino

Ho avuto un giardino grandissimo da piccola, era circa tremila metri quadrati, ci si poteva disputare una partita di calcio. Era bellissimo, non tanto per le piante o per come fosse strutturato, ma per quello che la vita mi aveva portato a viverci.

Fin da piccola era come un luna park, ogni angolo aveva le sue meraviglie. Giocavo con mia sorella al tipico gioco delle famiglie e ci si divideva gli spazi in giardino e si costruivano case immaginarie, fatte di bagni, cucine e salotti. Ci ho passato i capodanni in quel giardino, a vedere i fuochi d’artificio che esplodevano dai paesi vicini e giocato con amici e parenti per i compleanni.

Ho trovato tutti i miei gatti in quel giardino, non so come, loro sapevano che avrebbero trovato cure ed accoglienza. Chiunque passasse di lรฌ aveva acqua e cibo assicurato, nessuno era lasciato indietro o in disparte.

Ho scattato centinaia e centinaia di fotografie, ho scoperto l’amore per la fotografia e il bisogno di comunicare attraverso essa. Lui era il mio soggetto, le piante che lo abitavano, gli animali di passaggio, il cielo e i suoi colori.

Niente mi ha dato tanti spunti di vita e di creativitร , come quel giardino. Come casa.

Ad oggi ho un nuovo giardino, piรน piccolo, ricchissimo di piante e di molti altri animali. Ho scoperto che qui gli uccelli non sono solo un bellissimo suono che senti fra gli alberi, ma si fanno vedere.

Li scopri, vedi le loro abitudini e li fotografi. Li vedi al riparo dalla pioggia, li vedi in cerca di cibo o a godersi un bel bagno nella ciotola dell’acqua, che abbiamo fatto apposta per loro. Li vedi stare sui rami a riposare e a controllare il circondario.

Li vedi con i loro piccoli che gli insegnano a volare e a sapere cadere. Li vedi vivere una vita piena di insidie e piena di vita stessa.

…Se gli alberi di casa mia potessero parlare, racconterebbero di quanti uccelli visitino il cielo. Racconterebbero quanti piccoli animali si fidano di me e si lasciano fotografare senza paura.
Quante fotografie e quante conoscenze in questi anni ho fatto.

Bianco e nero

Moon, 2017




Io col bianco e nero ho un rapporto viscerale.
Mi sento appartenere a questi due colori che sono il tutto e l’assenza di ogni cosa. Due colori, due significati, due modi di vedere la vita.

Colori cosรฌ forti in grado di dare vita ad immagini, generare storie, sfumature e raccontare gli attimi.

Prospective, 2020

Margherite, 2016

Firenze, 2017

Timidezza, 2019