Il mio primo modello, quando avevo 13 anni, era il mio migliore amico dell’epoca. Eravamo sempre insieme e niente ci separava.
Abbiamo passato insieme molti momenti belli e importanti della mia vita, non c’era nulla che potevo fare per allontanarlo. Anzi sembrava mi capisse così tanto, che quando stavo così male da non voler sentire più nulla, lui c’era e mi faceva passare ogni paura o dolore.
È sempre stato insieme a me, da ché è arrivato a casa, ci siamo legati fino all’anima.
A lui dicevo tutto, ogni cosa, a lui dedicavo la parte migliore di me e lui mi dava tutto quello che un gatto può darti.
Quando uscivo a fare fotografie lui veniva sempre, non c’era bisogno di chiamarlo, lui era al mio fianco e mi accompagnava in ogni mio attimo creativo e di conseguenza diventava uno dei miei soggetti, anzi era il mio soggetto preferito.
Era pazzesco come riuscisse a capire l’attimo giusto in cui star fermo, l’attimo che interessava a me scattare. Era il migliore amico che avessi potuto avere.
Ed era un legame talmente profondo da non riuscire a descriverlo.

Purtroppo la vita ti mette di fronte a situazioni che mai avresti voluto affrontare.
Ti spezza l’anima e il cuore e non te li rimette più a posto.
Quando ci siamo dovuti separare niente è stato più come prima, quel giorno una parte di me se n’è andata con lui e credo che non tornerà più.
Ma la fotografia rimarrà sempre come l’anima che ci univa e di ciò che eravamo. Di ciò che lui era, è rimasta solo lei.




